Le scelte di Mazzanti e l’Italia che sarà
Le scelte di Mazzanti e l’Italia che sarà

Le scelte di Mazzanti e l’Italia che sarà

L’estate azzurra 2023 è cominciata con una secca eliminazione ai quarti di finale della VNL, trofeo che l’anno scorso avevamo vinto. Il CT Mazzanti ha scelto di giocare tutto il faticoso torneo, finali incluse, con un gruppo che includeva solo due atlete (Sylla e Danesi) che sicuramente saranno convocate per Campionati Europei e torneo di qualificazione olimpica. La ratio di questa decisione non è stata spiegata in maniera chiarissima dal coach, al di là dei meriti che quel gruppo ha avuto nel raggiungere la fase finale attraverso ottime prestazioni con quasi tutte le più importanti squadre del mondo nella fase intercontinentale. Era immaginabile, però, che con l’elevarsi dell’asticella avremmo avuto delle difficoltà. Colpisce la differenza di approccio delle altre squadre. Soffermiamoci un attimo sulla Turchia e sulla Polonia, che saranno tra le principali rivali delle Azzurre agli Europei: a parte un paio di partite di riposo per Vargas e l’assenza di Wolosz per tutto il torneo, Santarelli e Lavarini hanno giocato tutta la VNL con le titolari in campo, uscendo premiati rispettivamente dalla medaglia d’oro e da quella di bronzo. Perché noi abbiamo richiamato dalle ferie solo le citate Sylla e Danesi? Una scelta, quella di giocare con i titolari, condivisa anche dal CT della nazionale italiana maschile, che avrà gli stessi impegni delle Azzurre ma ha scelto una strada di avvicinamento divergente.

Egonu (e mi “vanto” di aver previsto questa cosa fin dal primo giorno, dalla maledetta serata olandese contro il Brasile) è tornata nel gruppo azzurro ma ha chiesto di saltare la prima fase della preparazione. Pietrini è stata convinta a fatica, il suo no alla convocazione sembrava definitivo alla fine della stagione dei club. Loro e le altre probabili convocate non giocano dalla metà di maggio, limitandoci a chi ha giocato la finale scudetto (le altre sono ferme da più tempo ancora). Quindi a Ferragosto scenderanno in campo all’Arena di Verona per la partita di esordio degli Europei a tre mesi di distanza dall’ultimo vero impegno agonistico. Una scelta simile venne fatta prima delle Olimpiadi di Tokio e non finì bene, anche se poi ci fu il riscatto agli Europei a Belgrado. È vero che il girone inaugurale del torneo continentale non è certo insormontabile, ma presto ritroveremo gli squadroni che ci contenderanno la medaglia d’oro, e lì dovremo essere pronte. Speriamo di aver fatto bene i calcoli.

Capitolo De Gennaro. L’esclusione di Moki, seppure non ancora ufficializzata dalle convocazioni, ha sorpreso tutti e lasciato perplessi molti. Problemi di comunicazione con il CT sono alla base della decisione, ben più di inconsistenti ragioni anagrafiche: Moki a 37 anni è ancora tra le migliori del mondo nel suo ruolo e rinunciare a lei finché non accuserà davvero il peso dei tanti anni ad alto livello non ha senso. Allo stesso modo, non regge il discorso in proiezione Parigi 2024, finché Moki starà bene la maglia da titolare dovrebbe essere sua. Dietro di lei crescono giovani interessanti, ma perché rinunciare prima del tempo a una fuoriclasse? E qui il cerchio si chiude, stringendosi intorno a motivazioni diverse da quelle strettamente tecniche. Mazzanti ha detto di aver coinvolto Sylla e Danesi nelle decisioni sul gruppo, un’affermazione che però getta confuse e, credo, ingiuste responsabilità sulla capitana e su un altro elemento basilare del gruppo.

Comunque, come amo dire, è il campo che parla. Mazzanti ha il diritto-dovere di fare le sue scelte e noi di esaminarle, ma solo i risultati diranno se queste scelte avranno pagato. Nel giro di un paio di mesi Europei e qualificazioni olimpiche ci diranno se la guida tecnica è sulla buona strada verso le Olimpiadi. Che sono sempre lì, magnifica ossessione, pauroso Moloch.

2 commenti

  1. Guglielmo

    Mazzanti dichiara “dopo i mondiali non avevo la squadra in mano. Ok. Ma se per avere la squadra in mano devi lasciare a casa Bosetti, Chirichella e De Gennaro, tra le migliori al mondo nei rispettivi ruoli, e tenere in panca Egonu, reduce da una stagione in cui ha dato un contributo perlomeno importante ai successi del Vakif; e se poi i risultati di questa “rivoluzione” sono l’eliminazione agli ottavi in VNL e, agli europei, la sconfitta, ancora contro la Turchia e i calci nel sedere rimediati da una Olanda certo non trascendentale, con conseguente caduta a picco nel ranking … Beh, allora forse il problema sei tu, Mazzanti.

  2. Marco Fantasia

    Il problema è ancora più a monte. Di fronte alla scelta tra ringraziare Mazzanti e chiamare un allenatore carismatico che mettesse a posto lo spogliatoio, oppure confermare il CT e permettergli di scommettere su una squadra priva di alcuni dei suoi elementi migliori, si è scelta la seconda strada. Tutti abbiamo sperato che andasse bene, ma la scelta è stata sbagliata e la situazione è addirittura peggiorata dopo. La guida della federazione non è estranea a questi errori.

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