Colpisce il post pubblicato oggi su Facebook da Ivan Zaytsev, che può essere considerato l’uomo-copertina della pallavolo italiana.
“Nonostante due anni di faticoso e lungo lavoro di marketing e ricerca sponsor non voglio e non posso rassegnarmi a quella che ormai sta diventando una certezza… i risultati sul campo, l’appeal e il vostro grandissimo ed eccezionale seguito sui miei canali social, non bastano perché non faccio parte di “certe agenzie” e per tanto gli sponsor non cercano me e anche perché non sono spinto dalle persone “giuste”.
Cosa significa? Possibile che uno dei nostri giocatori più forti di uno sport popolarissimo, uomo dall’immagine estremamente potente, ammirato e desiderato, personaggio dentro e fuori dal campo, assediato dai cacciatori di autografi per ore alla fine delle partite, ovunque, non sia conteso dalle agenzie pubblicitarie? Davvero solo pochi procuratori forti riescono a imporre i loro rappresentati non solo come giocatori ma anche come testimonial?
Un fatto che fa riflettere e che, oltre a danneggiare il giocatore, frena l’ulteriore diffusione del volley presso chi lo conosce meno, o per niente.