Fa male, ma c’è ancora tempo per salvarsi
Fa male, ma c’è ancora tempo per salvarsi

Fa male, ma c’è ancora tempo per salvarsi

Lo abbiamo rinviato il più possibile, ora arriva il momento del bilancio. La stagione Azzurra è finita ed è finita male, così come male era iniziata alle finals VNL e malissimo era proseguita agli Europei. Ci avevo sperato, eh. Ero convinto che questa squadra, nonostante tutte le assenze, avrebbe potuto farcela, e per un set e mezzo contro la Polonia la speranza era diventata fiducia. Poi un graduale ma inevitabile tracollo, che apre la strada a una serie di considerazioni. Ma andiamo per ordine.

La sconfitta contro gli USA aveva già dimostrato una cosa: questo gruppo avrebbe anche potuto raggiungere la qualificazione a Parigi ma non sarebbe stato da medaglia. E noi alla medaglia dobbiamo puntare sempre, in ogni competizione, perché organizzazione e ricchezza del movimento (non parlo del blasone, che non fa punti) ce lo impongono. Quindi l’eventuale, e poi fallita, qualificazione non avrebbe dovuto nascondere la polvere sotto al tappeto, ma avrebbe dovuto farci procedere in ogni caso a una sistemazione dei rapporti nel gruppo.

MAZZANTI

Capitolo responsabilità: spopola il “dagli” a Mazzanti, certo; alla fine chi si è esposto, chi ha fatto scelte contestate fin dall’inizio del percorso estivo della Nazionale è lui, ne è responsabile in toto, pur condividendo le colpe con altri, come vedremo. Ha sfidato tutti con una scommessa: vincere tutto senza le Senatrici che dopo il Mondiale 2022, si narra, gli avevano voltato le spalle chiedendone l’esonero. Scommessa davvero azzardata, un all-in che alla prova dei fatti ha dimostrato i suoi limiti. Kate Antropova è magnifica ma le manca ancora qualcosa per sostituire Egonu, sarebbe stata un cambio devastante e chissà come sarebbe andata se fosse stata provata come schiacciatrice. L’avremmo pagata in ricezione? Più di quanto abbiamo pagato con la formazione schierata? Certo, il suo possibile utilizzo in questo ruolo in futuro dipenderà anche dal suo impiego in campionato, dove certamente invece continuerà a giocare da opposta. Il gruppo portato in Polonia aveva un 6+1 di tutto rispetto, ma pochi cambi in grado di cambiare il ritmo e l’inerzia della partita. Sylla e Pietrini hanno fatto la loro parte, ma una Bosetti pronta sarebbe servita, anche per dare respiro a chi ha tirato la carretta da giugno. Per Fersino vale lo stesso discorso, alla fine l’assenza di Moki De Gennaro è stata quella che si è sentita meno, al di là di un contributo anche extracampo che il libero di Conegliano avrebbe potuto dare. Ma è tutto qui?

EGONU

Su Egonu si sono spese fin troppe parole, il rumore dei “tifosi” occasionali e dei razzisti a tempo pieno è stato tale da rischiare di coprire il tema vero. Anzi, i temi veri. Se Paola, come si dice, ha fatto parte della fronda, perché non escluderla prima degli Europei? Forse perché il caos mediatico sarebbe stato insostenibile? O perché non c’era certezza del passaporto di Antropova? Comunque sia, il trattamento che le è stato riservato è stato ingiusto. Seppur masticando amaro, Egonu aveva accettato il ruolo di secondo, forse terzo opposto, aspettando il suo momento. Che è arrivato nella semifinale contro la Turchia, quando Paola ha rilevato Antropova e ha dato un grande contributo. Darle la maglia da titolare contro l’Olanda sarebbe stato giusto, la sua reazione alla fine e la rinuncia al Preolimpico sono state comprensibili, anche se impulsive. Ma di lei tornerò a parlare più avanti.

FIPAV

L’origine dei problemi è a monte. Il dopo Tokio avrebbe dovuto far scattare un allarme, silenziato dopo la vittoria agli Europei 2021. Le crepe c’erano già, probabilmente, seppure ancora sottotraccia. La crisi post-mondiale 2022, svelata ultimamente dallo stesso CT, ha messo la Federazione davanti ad alcune opzioni: mettere le parti intorno a un tavolo per cercare un accordo; esonerare il tecnico; confermarlo e dargli carta bianca nella scelta del gruppo. È stata scelta la terza opzione ed è stato un errore (di certo preventivabile). Le “reprobe” non erano tre-quattro giocatrici qualunque. Di De Gennaro e Bosetti ho già detto, diciamo anche che Chirichella poteva essere sacrificabile, considerata la ricchezza di questo periodo in zona 3 (dove però abbiamo registrato a stretto giro i forfait di Fahr e Mazzaro). E anche di Egonu ho già parlato, troppo alto il suo livello per permettersi di farne a meno. A livello comunicativo, poi, l’intera questione poteva essere gestita meglio. Pesa anche il senso di solitudine avvertito intorno alle ragazze impegnate in Polonia mentre il Gotha federale era a Roma a sostenere la maschile.

DISCIPLINA

Si sa come funziona nello sport, se la squadra non funziona si cambia l’allenatore e probabilmente è ciò che succederà dopo il fallimento della missione Lodz. L’allenatore è il primo a metterci la faccia, in genere, quindi ha il diritto di avere la massima disciplina nel suo gruppo. Mazzanti poteva certamente chiedere di poter creare un gruppo più fedele alla sua linea, ma ha alzato troppo la posta. La Federazione avrebbe dovuto stopparlo e assumere un allenatore che non si spaventi davanti a caratteri forti. A quel punto, però, il nuovo CT avrebbe dovuto (dovrà, a questo punto) mettere dei paletti: vi voglio tutte a disposizione, ma solo se ci credete. E, soprattutto, avrebbe dovuto (dovrà) fare piazza pulita di tutti i privilegi di cui qualcuno avrebbe goduto, si dice da più parti, in questi anni. Riportare tutte allo stesso livello, al di là dell’ovvia differenza tecnica. Perché una star è sopportata nel gruppo se ti fa vincere. Ma se, come è umano che sia, sbaglia, tutto si ritorce contro di lei, non solo contro la squadra. Ed è quello che è accaduto. È interesse della stessa giocatrice rientrare nei ranghi di quello che si definisce “gruppo”. Quando Mazzanti ha detto di essersi ispirato alla maschile di De Giorgi, dove “gruppo” non è solo un concetto astratto, avrebbe dovuto cogliere meglio anche questo aspetto. Si può ancora raggiungere qualsiasi obiettivo, con il coach che verrà: ma si mettano subito tutti e tutte intorno a un tavolo per fare piazza pulita di favoritismi e malcontento, per trovare un obiettivo comune e un percorso (sic) condiviso per raggiungerlo. Perché se questo gruppo si rimette insieme, per l’oro di Parigi ci siamo anche noi.

8 commenti

  1. Amedeo

    Le colpe principali sono della federazione, ponzio pilato della situazione, oltre che gestita da probabili incapaci (perché se non sono incapaci, allora c’è dolo ). Mazzanti con maggior carattere perché o scegli Paola oppure la lasci a casa. Mi chiedo da un mese e mezzo a cosa avrebbero dovuto servire tre opposti: solo ad umiliarne due! È vero che la posizione Antropova è stata in bilico fino all’ultimo, ma nel frattempo si sarebbero potute provare formazioni e schemi con Paola e Kate. Altrimenti, una a casa. Anche Silvia convocata solo per assistere alle partite! Ad un anno dalle Olimpiadi non so se è il caso di cambiare tecnico, ma sicuramente è il caso di sedersi a tavolino con tutti gli attori e trovare soluzioni, non solo rivendicazioni.

  2. Claudio

    Sono perfettamente d’accordo con l’analisi fatta da marco .ha raccontato in modo perfetto tutte le anomalie di questa Italia fallimentare in cui ognuno ha la sua parte di colpa.mi auguro che si faccia presto piazza pulita di tutte le persone che hanno permesso questo fallimento. In primis un allenatore che ha guardato alle sue antipatie invece che pensare alla squadra Italia.secondo me un allenatore dovrebbe sempre mettere davanti il suo lavoro e non i propri rancori personali.se non è in grado di farlo non deve accettare questo ruolo.spero che arrivi qualcuno in grado di riportare questa nazionale ai livelli che gli competono.

  3. Alfredo Violanti

    Caro Marco credo che meglio non l’ avresti potuta scrivere, analisi puntuale precisa e imparziale.
    Faranno come auspichi tu? Speriamo…e soprattutto speriamo che si azzeri quanto prima tutto il can-can e il clamore mediatico delle ultime settimane.
    Non fa bene a nessuno, in primis alle ragazze del gruppo azzurro. Abbiamo parlato tanto di Egonu…ma qualcuno si è soffermato a riflettere su quanta pressione ha dovuto sopportare in questi giorni Antropova? Meno male che Kate ha le spalle larghe (in tutti i sensi). Per citarne una, ma non è l’unica.

  4. Roberto

    Caro Marco prima di tutto i miei complimenti perché un giornalista come te starebbe bene anche in altri settori visti i tempi poi devo ringraziarti per questa disamina lucida e logica che spazza via le posizioni estreme e inutili di tante persone. sono un tifoso della nazionale e anche di un club ovviamente ma spero proprio che dalle ceneri risorga La Fenice e possiamo andare a Parigi a testa alta

  5. Enzo

    Perfetta analisi di chi capisce e ama questo magnifico sport e la Nazionale.
    Cate Bosetti, con tutto il rispetto per Villani e De Gradi, ci avrebbe portato a Parigi dirette. Vediamo ora se il vecchio Julio riuscirà a ricucire gli strappi tecnici e “caratteriali” provocati da Mazzanti e Federazione correa. A presto nei palazzetti!

  6. Marco Fantasia

    Mi fa piacere vedere che in tanti approvano un tentativo di analisi che forzatamente non ha tutti gli elementi a disposizione, perché nello spogliatoio non possiamo entrare, ma cerca di non essere corrotta dall’emotività. Come ho scritto, gli errori non sono solo del CT ma un po’ di tutte le componenti. Sono comunque fiducioso che si possa ricucire nel nome di un grande obiettivo. Ma devono volerlo tutti.

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